Montolivo addio? Il gioco delle parti e la exit strategy

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MartyViola
view post Posted on 10/5/2011, 15:47




Ogni addetto ai lavori con cui ti confronti non ha dubbi: Riccardo Montolivo lascerà la Fiorentina a giugno, a meno che la Fiorentina non si "punti” e costringa il capitano a rispettare l’ultimo anno di contratto.

La cosa ormai non è nuova e l’ipotesi che quello col Bologna possa essere l’ultimo live del talento di Caravaggio al Franchi con la maglia viola sta diventando una certezza. Sulla destinazione procuratori e intermediari si dividono: Inter, Juve, Milan, forse l’estero con spagnole e tedesche pronte ad inserirsi. Ma questo poco cambia per il futuro della Fiorentina, che sta per perdere il suo riferimento: arrivato bambino, forgiato alla grande da quel maestro di calcio e vita chiamato Cesare Prandelli, eletto capitano dai suoi compagni a soli 25 anni alla faccia di elementi come Frey e Mutu, uomo immagine di un calcio pulito e simbolo perfetto di chi vuol far passare l’immagine di una società di calcio fresca, positiva e col made in Italy nel DNA.

Ebbene tutto questo, purtroppo, è destinato ad interrompersi. E nelle ultime settimane il tentativo della Fiorentina è quello di far passare il giocatore come responsabile unico della sua scelta. In poche parole, il concetto è questo: "E’ Montolivo a voler lasciare Firenze per andare a guadagnare di più in un top team a vincere qualcosa, è lui che non vuole essere il simbolo della nuova Fiorentina, è lui che non accetta più le condizioni poste dal suo stesso agente qualche tempo fa per il rinnovo. Noi come Fiorentina abbiamo fatto il massimo e nei tempi giusti”. Una sorta di scarica-barile, per dirla in parole semplici, già accaduto ai tempi dell’addio di Luca Toni ed una vicenda che ricorda a tratti anche il benservito a Cesare Prandelli, che dopo 5 anni favolosi capì che il giochino creato dai Della Valle si era in qualche modo fermato, "sacrificato” in nome dell’autofinanziamento o fair-play finanziario che dir si voglia.

E’ vero, Montolivo andrà a guadagnare cifre importanti: ma secondo le nostre informazioni, il ragazzo di Caravaggio non ne fa unicamente una questione di soldi. Quando Corvino tempo fa liquidò il rinnovo di Montolivo come una questione di "100mila euro” di distanza e poco dopo ADV rincarò la dose definendo "furbetto” Giovanni Branchini , da parte del capitano e del suo agente non sono mai arrivate risposte piccate o parole al veleno: se avessero voluto lo scontro o un pretesto per alzare i tacchi sarebbe stata l’occasione perfetta. E invece no: sempre un profilo basso, mai una parola fuori posto con, ovviamente, le orecchie tese ad ascoltare le sirene di club di mezza Europa pronti ad inserirsi in una rottura sempre più probabile. Insomma: le pretendenti non mancano, ma con una Fiorentina pronta a rilanciare come ai bei tempi di Prandelli, Montolivo avrebbe preso volentieri in considerazione l’ipotesi di restare nella città di Dante. Ma riduzione di 12 milioni di euro del tetto ingaggi, autofinanziamento e fair-play finanziario sono tutti elementi sbandierati ai quattro venti dalla Fiorentina che certo non vanno nella direzione di un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo periodo. Se a questo aggiungete una carica di presidente vagante (e rifiutata da più persone quasi fosse una maledizione), un DDV sempre più distante ed una Fiorentina presa come supermercato da addetti ai lavori di mezzo mondo, ecco che il panorama è ancora meno convincente.

A questo punto, dunque, sarà da capire quale sarà la exit strategy, ovvero il modo in cui sarà gestito l’addio (quasi certo) del capitano. La sensazione è che la Fiorentina stia cercando di far uscire allo scoperto Montolivo, di dare in buona sostanza a lui la responsabilità di spiegare alla città il perché dell’addio in modo da poter poi, a seconda delle motivazioni date, giocare in contropiede. Dal canto suo l’ex Atalanta non vuole certo passare come mercenario o, peggio ancora, traditore e spera che i tifosi possano capire che non è una questione di soldi. C’è da dire che in tutti questi anni una parte di tifoseria non ha mai risparmiato fischi e critiche, anche pesanti, al giocatore: appellativi come "Dormolivo”, "Tontolivo” e via andare sono sarcastici soprannomi che certo non fanno piacere, specie se si gioca con una caviglia da operare o in un ruolo non proprio adatto alle proprie caratteristiche. Un addio senza clamore, però sarebbe forse ancora peggio: far passare la cessione di Riccardo come una cosa da tutti i giorni da accettare senza problemi, ricalcherebbe un po’ la Fiorentina grigia e senza acuti di questo campionato che ha allontanato i tifosi dallo stadio. Un addio nell'indifferenza sarebbe la soluzione peggiore.

Le possibilità di tenere il Caravaggio sulle rive dell’Arno sono poche e legate anche alla volontà di Andrea Della Valle che potrebbe, come detto, decidere di tenerlo fino al 2012 cercando magari nel frattempo di convincerlo a firmare un nuovo contratto. Uno scatto di orgoglio che potrebbe avere conseguenze positive e negative tutte la valutare e pesare sull’ago della bilancia. Casi simili, ma non uguali, sono stati quelli di Ledesma alla Lazio e di Marchetti al Cagliari.

Sul valore tecnico di Montolivo, su quanto può perdere la Fiorentina, ognuno ha la sua idea ed è giusto che la porti avanti. L’opinione di chi scrive è che Firenze perderà un centrocampista completo, tra i primi 3-4 in Italia e potenzialmente un elemento da top club europeo. Ma questo poco importa, molto dipenderà da chi arriverà al suo posto: è lì che si valuterà davvero il progetto Fiorentina.

Il tempo delle attese per sapere come finirà questa stancante vicenda sta per scadere, il tutto con una consapevolezza: in caso di addio a Montolivo, il progetto del rilancio viola partirebbe ad handicap. Indipendentemente dalla exit strategy e dal fiume di parole che inonderà Firenze…

SPOILER (click to view)
Giacomo Rosati
 
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silviettaLAmatta
view post Posted on 14/6/2011, 20:59




guarda sono troppo delusa!!!
 
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1 replies since 10/5/2011, 15:47   11 views
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